Samuele Sbardolini is from Brescia, Italy, and played high school ball in Florida this season. Under the guidance of IABF board member Mark Cardillo, Samuele participated in a special IABF study-abroad program.
My name is Samuele Sbardolini. I was born in Brescia and started playing baseball when I was three. I grew up and learned to play in Brescia. I played with the experimental national team at the 2017 “Mundialit” and the under-12 national team at the European Championship in Budapest the following year. To be able to attend the year abroad, instead of turning to an agency to find the family that would then host me, my father turned to Mark Cardillo, an American coach who worked in Brescia for a year.
Without his help, this experience would have been impossible; in fact, his parents kindly agreed to host me for free, and Mark put me in contact with the Community School of Naples, which I would then attend. Thanks to an important sports scholarship, I attended a prestigious and nationally recognized private school. At school I was immediately welcomed warmly by everyone, both classmates and teachers. Having already spoken to the coaches during their tour in Italy and having seen me, I knew I would play a central role in the team and play immediately.
And indeed, it was like this, having played all the matches in full. We played 26 games in total during the championship (2-3 games per week), and although we started with a record of 7 games won and 2 lost, two injuries to two important players had a strong negative impact on the final standings. It was a very competitive league, being in Florida and playing against many of the top teams in the state. We were constantly taking innings against pitchers who threw between 85 and 95 mph, one of whom will likely be drafted in the first round in the 2024 MLB Draft. And yet, in more than half of the games, both teams had multiple home runs.
I have never suffered much from being away from Italy; I wanted to see my family again, but it was never too complicated: I was surrounded by people who loved me, and I was living the magnificent experience I had wanted since I was a child. My parents supported me from the first moment, and if I went back to 2022, when it all started, I wouldn’t change a thing.
I don’t know what the future holds for me, but for now I’m taking one year at a time and I’m sure that this experience will stay with me forever and will help me in whatever I do.
Mi chiamo Samuele Sbardolini, sono nato a Brescia e ho iniziato a giocare a baseball quando avevo tre anni. Sono cresciuto ed ho imparato a giocare a Brescia; ho giocato con la nazionale sperimentale al “Mundialit” del 2017, e l’anno successivo ho giocato con la nazionale under 12 all’europeo di Budapest. Per poter frequentare l’anno all’estero invece di rivolgermi ad un’agenzia per trovare la famiglia che mi avrebbe poi ospitato mio papà si è rivolto a Mark Cardillo (allenatore americano che ha lavorato a Brescia per un anno), senza il cui aiuto questa esperienza sarebbe stata impossibile; infatti, i suoi genitori hanno gentilmente accettato di ospitarmi gratuitamente e Mark mi ha messo in contatto con la Community School of Naples che poi avrei frequentato. Ho frequentato una scuola privata molto prestigiosa e riconosciuta a livello nazionale grazie ad un’importante borsa di studio sportiva. A scuola sono stato subito accolto calorosamente da tutti, sia compagni che professori. Avendo già parlato con gli allenatori durante una loro tournèe in Italia ed avendomi visionato sapevo che avrei avuto un ruolo centrale nella squadra e che avrei giocato fin da subito. Ed effettivamente è stato così avendo giocato interamente tutte le partite disputate. Abbiamo giocato 26 partite totali durante il campionato (2 / 3 partite alla settimana) e nonostante avessimo iniziato con un record di 7 partite vinte e due perse, due infortuni a due giocatori importanti hanno avuto un forte impatto negativo sulla classifica finale. È stato un campionato molto competitivo essendo in Florida e giocando contro molte delle squadre più forti dello stato. Prendevamo costantemente turni di battuta contro lanciatori che tiravano tra 85 e 95 mph, uno tra i quali verrà probabilmente draftato al primo round al draft della MLB 2024. E, nonostante ciò, in più della metà delle partite ci sono stati diversi fuoricampo da parte di entrambe le squadre. Non ho mai sofferto molto la lontananza dall’Italia; sicuramente avevo voglia di rivedere la mia famiglia ma non è mai stato troppo complicato: ero circondato da persone che mi volevano bene e stavo vivendo una magnifica esperienza che avevo voluto fin da quando ero bambino. I miei genitori mi hanno sostenuto fino dal primo momento e se tornassi al 2022, quando è iniziato tutto, non cambierei nulla. Non so cosa mi riservi il futuro, per ora penso un anno alla volta e sono sicuro che questa esperienza rimarrà per sempre con me e mi sarà d’aiuto qualsiasi cosa faccia.